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Il batterio Legionella torna a far parlare di sé. È recente, infatti, la notizia appresa da diverse fonti, quali MilanoToday e Milano Corriere, di nuovi casi nei comuni a Sud-Ovest della metropoli lombarda dove si sono registrati numerosi contagi dalla fine di aprile. Risale alla giornata della Festa della Liberazione l’identificazione del primo paziente affetto da Legionellosi. Numero che è andato via via crescendo con il passare dei giorni.
Ad oggi le persone contagiate sono dodici, con gli ultimi casi registrati solo pochi giorni fa, il 20 Maggio. Di questi, fortunatamente solo sette hanno avuto bisogno di ricovero, di cui solamente tre in terapia intensiva e l’incidenza dei casi evidenzia come i contagiati siano per la quasi totalità persone con più di 60 anni affetti da malattie croniche.
La fonte del contagio
È da un mese che procedono le indagini per scoprire la fonte del contagio. Le autorità hanno già provveduto a prelevare dei campioni dalle abitazioni dei singoli. Un’ipotesi che, però, sarebbe scartata dal momento che le persone risultate positive alla Legionellosi abitano in comuni e stabili diversi della provincia di Milano. Risulta quindi difficile credere che il batterio sia proliferato nelle tubature dei diversi condomini.
Nel mirino degli inquirenti, al momento, sembrano esserci le fontane pubbliche, che sono state prontamente spente in via precauzionale. A Buccinasco sono state chiuse le fontane del Parco Spina Azzurra, del Giardino Sensoriale di via Calabria e in Piazza Giusti, mentre a Corsico è stata spenta quella di via Cavour. Come vi abbiamo già raccontato nel nostro articolo di approfondimento, il batterio Legionella si diffonde per via aerea, non con il contatto tra persone, né per via orale.
Si presume, quindi, che le goccioline vaporizzate dagli erogatori delle fontane siano, al momento, il principale mezzo di diffusione, nonostante i risultati abbiano ad oggi dato esito negativo. Continuano quindi le analisi anche a tubature pubbliche e condotti dell’aria condizionata. Rassicurano, invece, le amministrazioni locali sui rischi circa le acque potabili, dal momento che vengono costantemente monitorate dalle autorità competenti.
Legionella nella zona di Milano
Purtroppo la notizia, per quanto allarmante, rientra nelle statistiche della zona di Milano. L’ATS del capoluogo lombardo, infatti, registra circa 400 casi di legionellosi ogni anno. Anche se, bisogna specificare, generalmente non sono collegati tra di loro.
L’ultima epidemia di Legionella a Milano si è verificata nel 2018, nel comune di Bresso, causando cinquantadue infezioni e cinque decessi. Le indagini sono proseguite per un lungo periodo, addirittura mesi, fino a quando non è emerso un ceppo di Legionella corrispondente a quello di molti infetti nella fontana del Mappamondo.
Il caso non è ancora chiarito e si ritiene che parte della responsabilità possa essere attribuita anche al meteo. Le frequenti e violente piogge di quel periodo, infatti, probabilmente hanno favorito la diffusione del batterio. È una possibilità che, considerando le recenti settimane caratterizzate da rovesci sparsi, potrebbe aver influito anche sulla situazione odierna.
L’importanza della prevenzione
Come spesso ribadiamo sui nostri profili social e con articoli dedicati, la prevenzione è fondamentale per combattere la diffusione del batterio Legionella. Le analisi al momento hanno evidenziato solo qualche tampone positivo nelle tubature private delle persone infette, ma non in tutti gli stabili.
Sono stati quindi messi sotto controllo anche tutti gli altri possibili veicoli di contagio. Tubature pubbliche e private, bocchettoni dell’aria condizionata ma anche torri di raffreddamento della zona. Oltre, ovviamente, alle fontane sopra citate.
CSDM è da sempre in prima linea nella lotta contro la Legionella, sia attraverso verifiche e analisi mirate delle acque condominiali, sia tramite eventi, webinar e azioni di sensibilizzazione rivolte alle comunità con cui entra in contatto.
CSDM contro la Legionella a Milano
Il team di CSDM, sempre aggiornato con le ultime normative di legge e preparato ad affrontare qualsiasi urgenza, segue protocollo di intervento dell’ATS che prevede diverse fasi. Il Metodo CSDM, di cui vi abbiamo già parlato in un altro articolo, permette di supportare l’amministratore o il responsabile aziendale in ogni fase, dal campionamento al reporting, gestendo tempestivamente le situazioni di crisi.
L’iter lavorativo è stato perfezionato e collaudato negli anni, garantendo quindi elevati standard di sicurezza pur riuscendo ad abbattere i costi per i condòmini. Un servizio sicuro, accurato e puntuale, a tutela dei cittadini.